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Miller, Arthur.

Drammaturgo e narratore statunitense. Trascorsa l'infanzia a Brooklyn, dove si diplomò nel 1932, iniziò a lavorare in un'officina meccanica, ma scoprì presto di voler diventare giornalista. Iscrittosi alla facoltà di Giornalismo dell'università del Michigan nel 1934, compose le sue prime pièce teatrali che gli procurarono menzioni di merito e premi. Conseguita la laurea nel 1938, M. ritornò a New York: qui entrò a far parte della compagnia Federal Theatre Project e realizzò testi per programmi radiofonici. La prima opera teatrale rappresentata a Broadway fu The man who had all the luck (1944), che non ottenne un grande successo; dovette attendere il 1947 per vincere il Drama Critics Circle Award e due Tony Award con Sono tutti figli miei. Nel 1945 scrisse il suo primo romanzo, Focus, nel quale tracciava un ritratto impietoso e ironico dell'antisemitismo, e nel 1949 diede alla luce il suo capolavoro, Morte di un commesso viaggiatore, pietra miliare della moderna drammaturgia. L'opera narra la vicenda familiare e personale di Willy Loman, commesso viaggiatore rovinato dalla crisi del dopoguerra, che decide di suicidarsi perché la sua famiglia possa beneficiare dei soldi dell'assicurazione. Raggiunto il grande successo, M. conobbe un momento di difficoltà allorché fu accusato di attività anti-americana e di vicinanza all'ideologia comunista e il suo nome fu inserito nella lista nera redatta dal senatore MacCarthy; nel 1956 subì anche un processo per attività anti-americane. Nel 1953 M. scrisse il dramma Il crogiuolo, critica aperta e incisiva alla politica maccartista, e nel 1955 Uno sguardo dal ponte, nel quale analizzò tematiche più intime. Nel 1956 M. (divorziato e con due figli) sposò l'attrice Marilyn Monroe, per la quale, nel 1961 avrebbe steso la sceneggiatura del film Gli spostati, diretto da John Huston. Ottenuto il divorzio (1961), nel 1964 compose il dramma Dopo la caduta, amara considerazione sulla sua esperienza matrimoniale e sulle vicende politico-processuali legate al Maccartismo. Le opere successive (Incidente a Vichy, 1964; The price, 1968; La creazione del mondo e altri affari, 1972; L'orologio americano, 1980; Some kind of love story, 1983; Danger memory, 1986; The rider down Mount Morgan, 1991; The last yankee, 1993; Broken glass, 1994), riflessioni su tematiche quali la responsabilità, la colpa e l'espiazione, non ottennero lo stesso successo di un tempo. Nel 1987 pubblicò la sua autobiografia, Svolte. Fu anche autore, insieme alla terza moglie, la fotografa austriaca Inge Morath, di reportage dalla Russia e dalla Cina (In Russia, 1969; Chinese encounters, 1979; Salesman in Beijin, 1984, relativo all'allestimento a Pechino di Morte di un commesso viaggiatore). Nel 1981 scrisse il teledramma Suonando per guadagnare tempo, tratto dalle memorie dell'ex musicista Fania Fénelon deportata ad Auschwitz, e nel 2004, pochi mesi prima di morire, creò il suo ultimo testo teatrale, Finishing the picture, nel quale è raccontata la preparazione e la realizzazione del film Gli spostati (New York 1915 - Roxbury, Connecticut 2005).